Approccio terapeutico con pacchetto multidisciplinare: prestazioni strumentali, terapeutiche e riabilitative.

La Casa di Cura Bonvicini offre un ampio spettro di strategie nutrizionali per tutte le fasce d’età, dall’adolescenza in poi, e per tutte le problematiche cliniche in cui la nutrizione gioca un ruolo scientificamente documentato. Si spazia dalla rieducazione alimentare sia per prevenire che per ottimizzare le condizioni fisiologiche come gravidanza, allattamento, invecchiamento, fino allo sport e alla dietoterapia in cui, come dice il nome, si cura con la nutrizione, anche artificiale.
Circa 4 italiani su 10 soffrono di almeno una patologia cronica e, in 3 di questi 4 casi, le scorrette abitudini alimentari giocano un ruolo importante nell’insorgenza e nel peggioramento delle condizioni di salute. In queste circostanze risulta fondamentale lo strumento dell’educazione terapeutica, che rende la persona capace di gestire la propria condizione clinica.
Le strategie proposte sono indirizzate verso una medicina di precisione, cioè personalizzata sia per i pazienti ricoverati che ambulatoriali. Tutti gli approcci proposti rispondono alle più attuali conoscenze scientifiche e a rigidi protocolli di ricerca per la sperimentazione.
La Casa di Cura Bonvicini ha affidato la direzione della nuova Unità Operativa di Nutrizione e Benessere al Prof. Lucio Lucchin, in precedenza Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Dietetica e Nutrizione Clinica, presso l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, nel comprensorio di Bolzano. Da oggi mette la sua esperienza a sostegno dei nostri pazienti.
La principale caratteristica di approccio terapeutico, specie per le persone in sovrappeso e obese, è rappresentata dal pacchetto multidisciplinare, che prevede tutte le prestazioni strumentali, terapeutiche e riabilitative necessarie ed opportune, accorpate in un’unica somma mensile. Ciò permette al paziente di ottimizzare sia i costi che i tempi, evitando ricerche e spostamenti per individuare specialisti e strutture, poiché sono già riuniti in un’equipe che condivide le informazioni sui pazienti in carico.
Prima di approfondire la strategia di approccio apportata dall’equipe del Prof. Lucchin nella Casa di Cura Bonvicini, è bene chiarire i ruoli chiave che ruotano attorno all’alimentazione e alle sue esigenze: un nutrizionista è differente da un dietista ed entrambi lo sono rispetto a un dietologo.
Il dietologo è un medico laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Scienza dell’Alimentazione, in grado di fare diagnosi e prescrivere terapie farmacologiche e non, come quella nutrizionale. Le patologie più frequentemente trattate sono: l’obesità, la malnutrizione calorico proteica (nei pazienti tumorali, disfagici con insufficienze d’organo, con malattie infiammatorie croniche dell’intestino, con disturbi del comportamento alimentare), le intolleranze alimentari (celiachia, intolleranza al lattosio, fruttosio, sorbitolo), le reazioni avverse e le allergie da alimenti, le patologie dismetaboliche (diabete, gotta, dislipidemia), l’insufficienza renale.
Questa figura dispone pertanto del know how indispensabile per diagnosticare, prescrivere e curare patologie. Possono rivolgersi al dietologo anche pazienti con problemi di dimagrimento derivanti da malattie che compromettono lo stato di nutrizione come tumori, alterazioni della deglutizione su base neurologica o post chirurgica.
Il dietologo ha la capacità di dare una risposta completa sulla nostra salute, ci si rivolge a lui anche “solo” per perdere peso, preservando il benessere psicofisico. Il solo virgolettato sottolinea la difficoltà che spesso si risconta in questi casi e che un professionista di questo calibro può aiutare a superare.
Tecnico di supporto al medico. Quella del dietista è una professione sanitaria riconosciuta dall’Unione Europea, con laurea triennale in dietistica. Senza fare diagnosi, né prescrivere farmaci, poiché di esclusiva competenza del medico, predispone, elabora e monitora i piani nutrizionali per soggetti sani (sportivi, gravidanza, ristorazione) e contribuisce alla rieducazione comportamentale della persona.
Può collaborare con altri professionisti sanitari nella gestione dei disturbi del comportamento alimentare e della nutrizione artificiale. Può supervisionare la qualità dei servizi di ristorazione collettiva come mense scolastiche, ospedaliere, aziendali e può svolgere attività didattica, informativa e di ricerca.
Termine generico che connota un attributo. Tutti possono essere nutrizionisti se appassionati dell’argomento. In Italia non ci sono normative in merito, se non riferite a chimici e farmacisti che possono frequentare la scuola di specializzazione in Scienza dell’Alimentazione non nell’ambito clinico e che possono occuparsi degli aspetti nutrizionali per persone sane e collettività (ristorazione collettiva scolastica, aziendale).
Discorso a parte merita il biologo nutrizionista, che ha conseguito una laurea magistrale in Biologia e una specializzazione in Scienza dell’Alimentazione o in possesso di specifici master. È iscritto all’Albo Professionale specifico e, analogamente al dietista, può predisporre piani nutrizionali sia al sano che al malato, previa prescrizione medica. Quindi è importante verificare sempre il titolo di studio perché dietro il termine nutrizionista, un camice bianco e un titolo di dottore può nascondersi un’incompetenza per determinate situazioni cliniche.
Il team del nostro reparto è a disposizione di tutti coloro che convivono con problemi legati all’alimentazione, in particolare con forme di malnutrizione per eccesso – sovrappeso e/o obesità – e per difetto – malnutrizione calorico/proteica, vitaminico/minerale, sarcopenia. Le visite e i percorsi personalizzati da effettuare in clinica offrono un ampio ventaglio di opzioni per soddisfare la maggior parte delle richieste.
Qualunque sia la tua esigenza legata all’alimentazione, prenota un primo incontro per individuare il miglior approccio per te e darti tutte le informazioni e le indicazioni fondamentali per intraprendere un percorso con il nostro supporto.
È possibile richiedere percorsi annuali personalizzati studiati dal medico specialista e dal team di Nutrizione e Benessere, che possono avvalersi dei vari reparti di tutta la struttura sanitaria, qualora servisse in tempi rapidi una diagnosi più completa.
Pacchetti Multidisciplinari
Più eventuali prestazioni aggiuntive quali:
Da sempre attenta a offrire il meglio in termini di professionalità e di servizio, la Casa di Cura Bonvicini è orgogliosa di supportare i suoi pazienti con un’Unità Operativa che prevede professionisti formati e competenti.
Clicca sugli Specialisti per conoscere le loro competenze.
Approccio terapeutico con pacchetto multidisciplinare: prestazioni strumentali, terapeutiche e riabilitative.
Medico Specialista in Scienza dell’Alimentazione, referente nazionale per la Provincia Autonoma di Bolzano per ANSISA.
Biologa nutrizionista.
Biologa nutrizionista.
Dietista con master in Scienze degli alimenti e nutrizione umana.
Insegnante di Yoga e Mental Coach.
Fisioterapista.
Psicologa e Psicoterapeuta.
Cosa significa affidarsi alla nostra Unità Operativa di Benessere e Nutrizione? Cosa distingue i nostri piani terapeutici? In attesa di incontrarci, il nostro staff risponde alle domande più ricorrenti.
Quando si è in presenza di fattori di rischio di malattia o di una patologia. In queste circostanze il professionista di riferimento è il medico specialista (dietologo). Dopo la sua valutazione diagnostica e prescrittiva, potranno essere coinvolti altri professionisti come dietisti, biologi nutrizionisti, psicologi, ecc. Fondamentale verificare sempre il titolo di studio del professionista.
Quello che le stravolge il meno possibile l’abituale stile di vita. Qualche compromesso è inevitabilmente necessario. Fondamentale risulta l’inquadramento globale della persona e l’identificazione della guida con cui instaurare un rapporto fiduciario leale e un patto terapeutico. La scelta della guida non è una cosa semplice; non sempre il professionista più titolato è capace di creare un rapporto empatico. Se si percepisce che non si è creato, specie in base all’istinto, è bene fare tesoro dei consigli forniti, ma sarebbe opportuno iniziare il percorso con un altro terapeuta. In sostanza bisogna tentare, ma accettare il professionista perché non si ha tempo di cercare ancora o perché non si sa dove cercare, potrebbe essere controproducente. Presso la Clinica Bonvicini, sarà possibile effettuare questo cambiamento, ovviamente fino ad esaurimento degli operatori a disposizione.
Perché tutti pensano di poter parlare di alimentazione e nutrizione, anche se spesso conoscono pochissimo del funzionamento del corpo umano, psiche inclusa. Per obiettivi semplici e a breve termine, come ad esempio perdere qualche kg, ogni proposta che preveda di assumere poche calorie funziona. Il problema nasce se si vogliono mantenere i risultati negli anni. Se poi c’è anche una patologia sottostante, la superficialità può costare cara.
Dai risultati ottenuti e non dalle dichiarazioni dei suoi propositori. Bisogna tenere in considerazione in che percentuale gli obiettivi terapeutici fissati inizialmente, che dovrebbero prevedere anche i tempi, che troppo spesso non esistono, si siano realizzati. Questi dati, almeno a richiesta, vanno resi pubblici. Il cittadino che richiede la prestazione dovrebbe fare sempre questa domanda al professionista, specie per il lungo termine. L’eccellenza professionale prevede che il dato venga comunicato anche se non richiesto.
Il piano terapeutico dura per tutta la vita, ma c’è un periodo variabile da condizione clinica a condizione clinica, in cui si avverte l’impegno richiesto. Dopo un certo tempo, qualche mese, le nuove abitudini si strutturano ed entrano a far parte della nostra routine, cioè facciamo la dieta senza essere consapevoli di farla. Per problemi di sovrappeso marcato il periodo non sarà inferiore ai 2 anni, mentre per l’obesità non sarà inferiore ai 3-5 anni.
La capacità dei terapeuti di proporre strategie accettabili e fattibili per la persona e, non secondo per importanza, il rapporto fiduciario che s’instaura.
Dipende dalla problematica clinica da affrontare, si può andare da controlli mensili, per persone particolarmente problematiche, a trimestrali o semestrali per criticità intermedie, ad annuali per problematiche lievi. Anche il paziente, sulla base delle proprie sensibilità, contribuisce alla definizione della frequenza; alcuni desiderano, almeno all’inizio, incontri più ravvicinati.
Rivolgersi subito alla propria guida. È normale che tali momenti critici compaiano lavorando su archi temporali lunghi. Vanno affrontati con opportune strategie multidisciplinari. Non si tratta di carenza di forza di volontà ma del normale evolversi della vita.
Bisogna rivedere gli obiettivi terapeutici prefissati con il terapeuta, effettuare alcuni accertamenti di controllo e rimodulare la strategia. Una frequente causa d’insuccesso è il porsi obiettivi irrealistici, le cui motivazioni vanno anche analizzate ed eventualmente corrette.